venerdì

I Croissant Italiani


Dopo svariati tentativi non andati a buon fine, finalmente trovo la ricetta giusta, cerco, cerco e cerco, e finalmente la mia amica terry mi dice di guardare da Paoletta, e mi sono chiesta ovviamente perchè non sono passata dal suo blog -.-, ho fatto e rifatto mille volte questa ricetta, senza cambiare una virgola, riescono buoni, deliziosi, croccanti, insomma a detta di mio padre che è l'eterno incontentabile, non c'è da dire nulla! Quindi Paoletta grazie. La ricetta la troverete tale e quale alla sua!


"  Ingredienti:
275 gr di manitoba
275 gr di 00
25 gr di lievito madre secco (penny market)
10 gr di sale
90 gr di zucchero
1 tuorlo
170 gr di acqua
115/125 gr di latte
30 gr di burro
1 buccia d'arancia grattugiata (o limone)

E inoltre:
290 gr di burro per i "giri"
1 uovo per la spennellatura finale
 http://aniceecannella.blogspot.com/2010/01/croissant-atto-ii.html#ixzz3Xah5SUMe
Procedimento:
Preparare un poolish con 170 gr di acqua dove si sarà fatto sciogliere il lievito e 150 gr di farina presa dal totale, mescolando quanto basta per amalgamare. Coprire con pellicola e far riposare 1 ora.

Versare il poolish nella planetaria insieme a 2 o 3 cucchiai di farina, e impastare con il gancio K o foglia. Aggiungere il tuorlo, far assorbire e unire metà dello zucchero. Ad assorbimento incorporare ancora poca farina, far assorbire, unire l'altra metà dello zucchero e impastare bene.
Continuare con latte e farina fino ad esaurimento, aggiungere il sale e impastare bene fino a che l'impasto sarà liscio ed elastico. Aggiungere gli aromi, il burro poco alla volta e incordare, finendo col gancio a uncino. Se si fa a mano, ci vorranno almeno 20/25 minuti.
Porre in una ciotola, coprire con pellicola e mettere in frigo per 1 ora.
Circa 10 minuti prima di tirar fuori l'impasto, prendere il burro, porlo tra due fogli di carta forno e aiutandosi col mattarello battendo, portarlo ad un rettangolo di 26x20 cm. E' importante che il burro, durante la manipolazione, mantenga la consistenza della plastilina, del pongo.
A questo punto tirar fuori l'impasto e col mattarello, stenderlo in un rettangolo di 38x22 cm.

  1. Prendere il burro e posizionarlo sul rettangolo di impasto, deve occupare i 2/3 inferiori di questo, facendo bene attenzione a lasciare 1 cm. libero di lato.
  2. Piegare sul burro la parte superiore dell'impasto.
  3. Sovrapporre ora su questa, la parte di impasto coperta dal burro.

    Porre in frigo il panetto ottenuto per 10 minuti.
    Tirarlo fuori dal frigo e posizionare il "pacchetto" davanti a voi, avendo cura che la parte aperta sia alla vostra destra.
  4. Picchiettare ora col mattarello il panetto in modo da distribuire il burro in modo uniforme, e, al tempo stesso stenderlo in un rettangolo che abbia il lato corto davanti a voi, ad uno spessore di circa 7/8 mm.
  5. Piegare verso il centro prima il lembo inferiore della sfoglia.
  6. Poi quello superiore.
  7. Girare il panetto di 90° sempre con il lato aperto alla vostra destra. Coprirlo con pellicola e metterlo su un vassoio in frigo per 40 minuti.
  8. Abbiamo fatto la 1° piega.
Tirar fuori dal frigo e fare altre 2 pieghe seguendo i passaggi dal 4 al 7.

Alla 3° ed ultima piega, porre ancora in frigo per 40 minuti.


  1. Tirar fuori il pacchetto dal frigo e stenderlo in un rettangolo lungo e stretto, alto 7 mm. Questa volta lavorarlo solo nel senso della lunghezza.
  2. Tagliare dei triangoli isosceli con un coltello ben affilato che abbiano una base di 9 cm. e un'altezza di 15 cm. circa.
  3. Praticare un taglio di 1 cm e 1/2 circa al centro della base.
  4. Formare i croissant tirando leggermente e delicatamente con le mani, più lungo è il triangolo più giri si riescono a fare e più bello viene esteticamente. Si inizia ad avvolgere strettino, partendo dalla base verso la punta e allargando il taglio.
  5. La punta si fa in modo di farla capitare sulla parte anteriore e sotto il cornetto, altrimenti in lievitazione o in cottura si solleva.
    Dopo aver arrotolato, curvare leggermente le punte laterali verso di voi.
A questo punto abbiamo due strade:

  • Posizionare i croissant su una leccarda coperta da carta forno, coprirli con pellicola e attendere il raddoppio, circa 2 ore e 45 minuti a 20°.
    Pennellare poi di uovo sbattuto, spolverare di zucchero e infornare a 220° statico per 5 minuti. Poi abbassare la temperatura del forno a 190°e proseguire fino a cottura completa, circa 9 minuti, fino a che saranno di un bel biondo scuro.
    Oppure a 200° ventilato per 5 minuti per poi proseguire a 180°fino a doratura completa.
  • Disporli su un vassoio, metterli in freezer e, non appena congelati, trasferli in un sacchetto per alimenti. Quando si vorranno cuocere, basterà tirarli fuori 6 ore prima, e proseguire come sopra.
Spolverare di zucchero a velo!

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Tagliata di Tonno per il gluten free (FRI) day

Spinta dalla consapevolezza che tutti siamo più o meno coinvolti nella cucina gluten free, o chi per un amico, o chi per un figlio, o un parente, o noi stessi, insomma mi sono detta che era arrivato il momento che io partecipassi al Gluten Free (FRI) day  , è un'iniziativa tutta statunitense che parte dal fatto che si debba adottare il lunedì come la giornata senza carne, e così gli ideatori del Gluten free FRI Day hanno pensato bene di adottare il venerdì come giornata di sensibilizzazione gluten free. Sono venuta a conoscenza troppo tardi di questa iniziativa, ragion per cui da adesso e per ogni venerdì per me sarà un appuntamento fisso.
Ecco la mia modestissima partecipazione:
Ingredienti per 4 persone:
Trancio di Tonno circa 1 kg;
Sale e pepe q.b.;
Olio extravergine q.b.;
1 spicchio d'aglio in camicia;
Capperi 100 g;
Lattughello 200g;
 Tagliamo il trancio di tonno in pezzi della stessa dimensione, laviamolo e mettiamolo in acqua salata per circa 30 minuti, ( serve a fargli buttare il sangue, e renderlo più morbido per la cottura) passato questo periodo scoliamolo asciughiamolo con della carta cucina passiamolo nell'olio, saliamo ed inforniamo a forno caldo 220 ° per non più di tre minuti per lato, saltiamo i capperi con un filino di olio e lo spicchio d'aglio,  estraiamo il tonno, tagliamo in fette dello spessore di circa 1 cm adagiamo sul letto di lattughino un filino d'olio sopra, i capperi e serviamo. Buon GLUTEN FREE (FRI) DAY 

martedì

Terzo giorno del blogtourSardegna2014


Questo post riapre il mio blogtoursardegna2014, il terzo giorno siamo andati a Cabras un comune della provincia di Oristano, sulla riva sinistra dello stagno Mari Pontis.
Un po' di storia:
Il territorio di Cabras è abitato dall'uomo fin dal neolitico, come dimostrato dall'importante villaggio di Cuccuru is Arrius. In epoca nuragica, durante l'età del bronzo, il territorio di Cabras appare intensamente popolato, si contano infatti all'incirca 75 nuraghi, di cui 47 monotorre e 28 di tipo complesso.
 Alla prima metà del I millennio a.C. vengono datate dagli studiosi le imponenti statue di Monte Prama, rinvenute casualmente negli anni settanta e recentemente restaurate.
Nel collage su potete infatti notare il bellissimo panorama del Monte Prama.
Nella strada verso il Monte Prama abbiamo incontrato la Chiesa di San Giovanni di Sinis, costruita su un'area anticamente adibita a necropoli punica e poi cristiana, fu edificata durante il periodo bizantino a metà del VI secolo: subì un ampliamento longitudinale tra l'IX e il X secolo e si presenta ancora oggi nella sua forma altomedievale che ne fa una delle più antiche della Sardegna.

Dedicata a san Giovanni Battista la piccola chiesa si presenta oggi con pianta rettangolare e abside sporgente rivolta ad Est e appare costruita in blocchi di spoglio in arenaria a vista presumibilmente provenienti dalle mura dell'antico abitato punico di Tharros che dista poche centinaia di metri dall'edificio.



 Cabras si trova ai bordi dello stagno omonimo, uno tra i più grandi di acqua dolce della Sardegna e comunica col mare attraverso una serie di canali. 
Un tempo sullo stagno si andava a pesca con imbarcazioni dalla forma appuntita, is fassonis, costruite con erbe palustri essiccate al sole,
 avvalendosi della stessa tecnica usata dai Fenici. Sempre a questa popolazione sembra risalire anche la ricetta de "sa merca", piatto tipico di Cabras: i muggini vengono avvolti in erbe lacustri e lasciati a macerare in acqua salata. La città è conosciuta poi per essere la maggiore produttrice sarda della tipica bottarga, costituita dalle uova del muggine pressate, salate e seccate, che si può assaporare in gustose ricette in diversi ristoranti della cittadina. Per questo infatti ci hanno coinvolto in un'attività di simulazione di pesca 

Loro vivono proprio di pesca e la muggine è in pratica il nostro tonno, non buttano nulla. 
Finita l'attività di simulazione siamo passati al ristorante dove anche qui siamo stati coinvolti in attività di laboratorio, ma direi più che a lavorare abbiamo mangiato o meglio ancora fatto colazione erano solo le 10 del mattino :-P, muggine inbiondita leggermente con olio e pomodorini, spaghetti con bottarga di muggine e pomodorini, bottarga affumicata e bottarga essiccata, insomma io ovviamente mi sono divertita 

Finita la colazione ci siamo trasferiti all'enoteca Contini, l'azienda venne fondata nel 1898 ed è tra le più antiche e prestigiose case vinicole della Sardegna. I nipoti ed i pronipoti del fondatore si dedicano ora con passione e competenza all'attenta selezione delle vigne e delle uve, alla vinificazione ed all'invecchiamento, nel rispetto delle più antiche tradizioni locali, tale azienda si identifica con LA VERNACCIA DI ORISTANO.
A partire dal 1980 l'azienda conserva intatte le sue tradizioni di produzione della Vernaccia e del Cannonau valorizzandone i vitigni e loro qualità.

lunedì

Muffin alla vaniglia per una merenda veloce

Questi muffin sono la base delle mie torte , la merenda veloce della mia piccolina, ma anche la nostra colazione, insomma valgono un pochino per tutto, quindi la riproduzione di questa ricettina diciamo  diventa consuetudine settimanale ^_^.
Vi confido un segreto questa è la ricetta convertita della moretta, nel senso che togliendo il cacao è diventata claretta :-D.
Ingredienti:
200 g di Farina 00
150 di zucchero semolato;
3 uova;
1 cucchiaino di estratto di vaniglia;
100 ml di latte;
100 ml di olio di semi di arachide;
1 bustina di lievito.
Nella planetaria con il gancio a frusta lavoriamo bene le uova con lo zucchero, non appena il composto risulta lavorato e abbastanza gonfio aggiungiamo a filo l'olio, e cerchiamo di farlo incorporare per bene, poi aggiungiamo a filo il latte, l'estratto di vaniglia  ed infine gli elementi in polvere, cercando sempre di non sgonfiare il composto. Inforniamo a forno già preriscaldato 180° per circa 20 minuti o comunque fino a prova delle stecchino.

martedì

Pasta con le sarde



Buongiorno mondo, oggi vi dedico  un primo piatto, forse IL PRIMO PIATTO, per eccellenza della cucina siciliana, dove i sapori e la tradizione culinaria della mia Terra esplodono e si sposano in questa pasta dal sapore unico ed indimenticabile.
Un po' come il cous cous questo è una ricetta   che per me appartiene alla mia famiglia che si tramanda da generazioni in generazioni, so perfettamente che non appartiene alla mia famiglia :-P, ma sapere che mia nonna mi ha lasciato la sua ricetta e che vi devo dire, mi scatta immediatamente l'appartenenza, vi ricordate il post sul cous cous  ecco così come quel piatto anche questo imparai fin da subito ad eseguirlo, la sua realizzazione è abbastanza facile, quindi vado subito ad elencarvi gli ingredienti.
Ingredienti:
600 g di Bucatini;
5 mazzi di finocchietti selvatici;
200 g di sarde deliscate e pulite ;
50 g di uva passa;
50 g di pinoli;
4 acciughe dissalate;
1 cipolla rossa;
sale e pepe q.b.
Olio extravergine d'oliva;
100 g di Mollica tostata
Puliamo bene il finocchietto e lessiamolo in abbondante acqua salata, soffriggiamo la cipolla in una padella, appena comincia ad indorarsi aggiungiamo l'uva passa ed i pinoli, le acciughe,   il finocchietto (scolato e tritato) e per finire le sarde, mescoliamo e saltiamo il tutto lasciamo letteralmente sciogliere le sarde lasciamo cuocere per qualche minuto.
Nel frattempo lessiamo i bucatini nell'acqua di cottura del finocchietto, scoliamo la pasta, aggiungiamo qualche mestolo di acqua nel nostro sughetto lasciamo amalgamare il tutto aggiungiamo la mollica tostata e serviamo caldo ^_^


venerdì

I cookies, biscotti americani


Buongiorno mondo, vi sono mancata? E bhè, un pochino di cosucce da fare ne ho avute e pure tante, ma il  mio pensiero era sempre qui al mio blogghino adorato, vi giuro che ricette da pubblicare ne ho tantissime, foto idem, adesso manca solo il tempo, purtroppo la mia vita è cambiata radicalmente, e si sa i cambiamenti, a secondo da quale punto di vista si guardano, sono sempre positivi, un po' come il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Non mi trattengo moltissimo vi regalo questa ricettina dei cookies, i classici biscotti americani, arricchiti di gocce di cioccolato, ideali per una merendina, o per la colazione. 
 (Ovviamente li ho personalizzati con il pistacchio)
Ingredienti:
250 g di Burro;
125g di Zucchero di canna;
125g di Zucchero semolato;
50 g di pistacchio in grani;
2 uova medie;
400 g di farina 00
1 cucchiaino di sale;
200 g di gocce di cioccolato (o cioccolato sminuzzato)
1 cucchiaino di lievito per dolci.
 Preriscaldiamo il forno a 180°C, intanto sciogliamo appena il burro in microonde, facendo molta attenzione a non scioglierlo del tutto.
Nella planetaria, versiamo il burro, i due zuccheri, e lasciamo che il composto prenda consistenza, incorporiamo le uova, e poi un cucchiaio alla volta di farina, il lievito, e per finire il sale, incorporiamo il cioccolato ed il pistacchio e amalgamiamo il tutto con una spatola, a questo punto rivestiamo la leccarda con carta forno, bagniamoci le mani e teniamole sempre molto umide, preleviamo un po' di composto come se volessimo realizzare del polpette, e adagiamo sulla leccarda, e procediamo così fino alla fine, avendo cura ogni volta di appiattire leggermente ogni singola "polpetta".
Inforniamo per 15 minuti, all'inizio la loro consistenza sarà piuttosto morbida, ma appena si raffredderanno saranno friabili e croccanti.




giovedì

Sardegna capitolo secondo Agriturismo Fratelli Muzzu



 Ed eccomi ritornata con un altro post sul #blogtoursardegna2014, oggi vi parlerò dell’esperienza all’Agriturismo Padru dei f.lli Muzzu, in questa bellissima giornata ho avuto modo di conoscere la splendida Maria Antonietta Mazzone, donna dalle mille risorse, una donna che appena siamo entrati in agriturismo ci ha dotati di grembiulino e messi subito all’opera, abbiamo cucinato e lavorato prodotti ed ingredienti della Gallura e conosciuto una cucina che per certi aspetti sembrerebbe povera negli ingredienti ma proprio come scrive nel suo libro la cara Maria Antonietta “una cucina che cambiano i luoghi, clima e usanze, ma a partire da quel luogo chiamato casa, con un piatto, forse povero degli ingredienti ma ricco di affetti e sentimento, ci fa sentire al centro dell’universo.” Da qui nasce il suo libro “Sapori della memoria”  un libro dove sono racchiuse ricette dal sapore antico una cucina che parte dalle origini, e che noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare e conoscere.
In questo giorno mille preparazioni sono state al centro della nostra attenzione, dai carciofi ripieni badesi vi metto subito la ricetta:
Ingredienti:
8 carciofi
40 g di pecorino
2 cucchiai di pangrattato
20 g di parmigiano
8 fette di peretta fresca
2 spicchi d’aglio
1 ciuffetto di prezzemolo
1 limone (succo§)
4 cucchiai di olio di oliva
Sale e pepe q.b.

Olio evo per ungere il tegame 

Eliminare dai carciofi le foglie più esterne e tagliare il gambo. Con l’aiuto di un cucchiaino, svuotare leggermente il centro del carciofo, facendo ruotare per eliminare l’eventuale peluria bianca all’interno. Immergere i carciofi in un catino con acqua e succo di limone. Triitare finemente aglio e prezzemolo e amalgamare con olio, pangrattato, pecorino, parmigiano, aggiustare di sale e pepe.
Riempire i carciofi con l’impasto (avendo cura di riempire non solo la parte centrale, ma allargando leggermente le foglie del resto del fiore) e disporli su un tegame con un fondo di olio e qualche cucchiaio di acqua. Appena l’acqua accenna a bollire coprire con un coperchio e proseguire la cottura, aggiungendo ai carciofi le fette sottili di peretta solo alla fine, pochi minuti prima di spegnere il fuoco.


Dalla preparazione dei carciofi siamo passati alla preparazione  delle IMPANADONE di Agnellino e patate, di una delizia assoluta,





           Dall’Impanadone alla zuppa di cavolo, altra bontà


                         

Dalla zuppa di cavolo alla preparazione del Porceddu
 Siamo entrate in questa cantina, l’odore di porceddu arrosto mi ha avvolto, questo signore era messo lì armato di tanta pazienza a cuocere questo porcellino che poi si è rilevato di una carne molto tenera e delicata, servito con delle bacche di  mirto e scorza d’arancia, davvero unico e speciale, dal sapore antico e tradizionale.
Ovviamente poi non poteva mancare la carrellata di dolci che abbiamo preparato sempre in compagnia della nostra Maria Antonietta dalle Seadas un dolce tipico.


 Tranquilli che di questo avrete la ricetta molto presto
Immediatamente dopo siamo passati alla preparazione delle Acciuliddi

Dalle Acciuleddi alle Arrubiolus , insomma davvero dei dolci semplici ma di un sapore unico.
Finito questa lavorazione siamo passati all’ARANZADA un dolce semplice con pochissimi ingredienti e dalla bontà assoluta, in pratica è il nostro torrone ma con qualche piccolissima variante che fa la differenza 
 In questo giorno così intenso ho conosciuto delle persone fantastiche, dalle quali ho imparato moltissimo, ho davvero toccato con le mani la tradizione gallurese e quindi di parte della Sardegna un tuffo nella loro cultura, ricca di storia, ma ricca anche di musica, siamo stati piacevolmente accolti dai TENORES del luogo
In Sardegna la musica tradizionale è al giorno d'oggi un'espressione assai viva connessa con gli scenari della vita comunitaria quotidiana e festiva. Non è soltanto folklore, la musica viene eseguita e soprattutto ascoltata da uomini e donne di ogni età, o estrazione sociale, è un momento di convivialità e condivisione dei valori della comunità. In questo modo viene garantita l’eredità dei repertori musicali, perché proprio questa musica serve per manifestare la loro identità e prolungare il più possibile la tradizione TENORES.

Insomma A DISTANZA DI UN mese esatto ho davvero nostalgia di questo magnifico viaggio, ma ho nostalgia soprattutto di quegli odori che mia hanno accolta in un abbraccio profondo ed intenso che solo i Sardi ti riescono a dare, un trasferimento di emozioni e sensazioni che mi hanno catapultato nella cucina quella vera, quella tradizionale, sensoriale, dove unico ingrediente speciale è l’amore che si trasmette per quei piatti dal sapore antico ed unico e che basta davvero poco per riprendere e proporre oggi come non mai, perché il vero senso della cucina sta nelle manipolazioni del cibo, nel toccarlo, averci a che fare capire e sentire la consistenza di un impasto piuttosto che di un dolce, e non sta nel dover per forza apparire e rendere un piatto esteticamente bello, anche un pezzo di PORCEDDU servito con delle foglie di mirto o l’ARUNZADA con delle foglie di arancio rende tutto irrimediabilmente più bello e ti riporta al vero senso della cucina.
A presto con un altro post indimenticabile dalla Sardegna


Sardegna questa sconosciuta primo giorno del blogtour


Ed eccomi a raccontarvi di questa nuova ed entusiasmante avventura il bellissimo #Blogtoursardegna2014, organizzato in collaborazione con le Camere di Commercio di Oristano, la Camera di Commercio di Sassari, l’associazione Girolio, e per finire l‘associazione Italiana Foodblogger, di cui la sottoscritta  fa parte.
 Dunque, constatato che sono stata scelta per l’uso indiscutibile che faccio di tutti prodotti tipici della dieta mediterranea,ahahahahhaah ;-),  parto per la Sardegna giorno 11 Dicembre, arrivo ad Alghero con l’entusiasmo di una bambina ( a parte che come sempre a Fiumicino si perdono la mia valigia, ma vabbè un piccolo particolare che posso benissimo sottovalutare), ci dividono subito in gruppi e lì ho il piacere di conoscere delle persone fantastiche, foodblogger anche loro che fin dal primo giorno mi hanno conquistata.
Partiamo alla volta di Olmedo piccolissima cittadina, ospiti della sig,ra Mariella Pinna impariamo l’arte bianca del pane delle feste 
Confronto evidente  scaturito con un piccolissimo paesino della provincia di Agrigento, San Biagio Platani, dove a Pasqua si tiene una bellissima manifestazione in cui preparano questi pani particolari.

Anche in Sardegna lavorano questi pani tipici che vengono preparati in occasione di matrimoni, comunioni, o feste padronali.
Si da il caso che partiti alle 5 del mattino, il profumino del pane ci cattura inesorabilmente , la mamma della Sig.ra Pinna ci ha offerto gentilmente una fettina di pane appena sfornato con dello strutto spalmato e ripassato in forno, e lì stupore comune, abbiamo subito capito cosa ci saremmo dovuti aspettare per i giorni a seguire.
La Sardegna, questa sconosciuta, eppure di una tradizione culinaria che mi ha stupita, ho trovato subito un’affinità con la cucina siciliana pazzesca, in qualsiasi posto andassimo, mi partivano subito i confronti e devo dire che il modo di fare dei Sardi non è per niente diverso dal nostro carattere siciliano, del resto siamo isolani allo stesso modo.
Ovviamente scoccano le 12 si parte, destinazione Tenute Delogu a Sassari, e lì ho perso completamente ed interamente la cognizione del tempo, vi faccio vedere in breve quello che abbiamo degustato…così giusto per farvene un’idea, vi dico solo che io ricci di mare li adoro , una delizia pazzesca, lasciavano un retrogusto dolce, poi un assaggio di bottarga di muggine con i cariciofi, salumi e formaggi tipici, ovviamente solo un assaggio….solooooooo!!!

Per finire ci siamo bevuti quel buon bicchiere di Vermentino bianco,  il giusto epilogo di questa ottima degustazione dei prodotti tipici.
 A quel punto sazia dell’ottima merenda la mattina a casa della sig.ra Pinna e poi quel pranzetto leggero mi sono detta : “Stasera non mangio”, ecco non lo avessi mai detto,  destinazione TULA (SS) Minicaseificio Monzitta e Fiori, non vi dico che odore appena siamo entrati, penetrante, intenso,  ho trovato una pulizia ed un ordine straordinario, abbiamo conosciuto i padroni di casa, i quali mi hanno stupita per la loro modernità e per la voglia che hanno avuto di investire i loro guadagni di una vita in quel caseificio,  dove unico ingrediente comune è il pascolo, mucche, capre e pecore allevate all’aperto, brucano erba e basta, non c’è altro, questa è la politica, ancora c’è qualcosa  che mi stupisce.

Riprendiamo il cammino verso l’agriturismo Pedru Caddu, e lì ceno con una delizia che non avrei mai osato immaginare, la zuppa di pane, e tante ma tante altre cosine buonissime ma qui vi darò la ricetta solo del pane
 Questa è la ricetta prelevata dal libro di Maria Antonietta Mazzone , I SAPORI DELLA MEMORIA, Cucina tradizionale della Gallura.
Ingredienti:
3 fette di pane Carasau;
1 mazzetto di finocchietti selvatici;
1 kg di carne da brodo (manzo);
1 carota;
1 patata;
3 pomodori da salsa;
abbondanti ciuffi di prezzemolo;
1 pomodoro secco;
1 costa di sedano;
1 cipolla;
300 g di peretta a fette ( noi possiamon utilizzare la scamorza dolce)
100 di pecorino
Preparare un brodo saporito con 2 lt di acqua, la carne, la carota, la cipolla, il prezzemolo, il pomodoro, la patata, il sale, In pentola a pressione occorrono circa 18 minuti. Portare a bollore in un’altra pentola dell’acqua (poca) con un po’ di sale e far cuocere i finocchietti.
Scolarli, conservare l’acqua di cottura, e tritarli.
In una pirofila da forno disporre un primo strato di pane, cospargere con i finocchietti, una spolverata di pecorino e un abbondante strato di scamorza. Proseguire alternando gli ingridienti sino a esaurimento.
Ricoprire il tutto con il brodo di carne unito a qualche mestolo di acqua dei finocchietti e infornare a 180° per almeno 45 minuti o comunque fino a che non si forma un’appetitosa crosticina.
Questa ricetta mi ha rapita, al mio rientro in Sicilia l’ho già preparata parecchie volte e non riesco a liberarmene, crea dipendenza.

Con questa ricetta termina il primo giorno…non sapete cosa vi aspetterà nei giorni successivi. A prestoooo

lunedì

Biscotti Inzupposi, Banderas mi fa un baffo :-)


Sono rientrata, ritornata, se volete, ma ci sono, ho avuto due mesi abbastanza impegnativi, tra partenze, mercatini di Natale, ed un bellissimo viaggio in Sardegna, sono riemersa, e di conseguenza è ritornato anche un post sul blogghino mio adorato.
Dunque, questa è la ricetta degli inzupposi, semplici biscotti da colazione, buoni anche per la merenda.
In casa nostra si fa colazione solo con questi, e Banderas, ve lo garantisco si può mettere da parte, scusate la presunzione, ma ci so fare con i biscotti ;-).
Ingredienti
500 g di Farina 00
175 g di zucchero
65 g di burro
65 g di strutto
la scorza grattugiata di un limone non trattato
3 uova piccole
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
mezza bustina di lievito per dolci.
 Nella planetaria con il gancio a K mettiamo la tutti gli ingredienti eccetto burro e strutto, cominciamo ad impastare lentamente fin quando non si formeranno tante mollichine a quel punto aggiungiamo il burro a pezzetti e lo strutto, lasciamo incorporare per bene a velocità bassa, ad un certo punto il composto prenderà forma, togliamolo dalla planetaria e impastiamo a mano, spolveriamo il nostro piano di lavoro di farina lavoriamo l'impasto fin quando non diventare abbastanza liscio ed omogeneo.
Formiamo una palla, avvolgiamola nella carta trasparente e lasciamola riposare in frigo per almeno 30 minuti,
A questo punto riprendiamo l'impasto, rispolveriamo il piano di lavoro di farina, arrotoliamo in un cilindro ritagliamo tanti cilindretti di circa 4 cm l'uno poniamoli nella leccarda  rivestita di carta forno, ed inforniamo a forno caldo 180 gradi per circa 30 minuti, o almeno fino a doratura.



mercoledì

Cupcakes alla ricotta versione italiana :-)


                                               

Del resto essere italiana varrà pur a qualcosa e dunque la versione dei classici cupcakes  ma alla ricotta ci riporta alla nostra italianità, oh insomma un pizzico di sano e puro patriottismo è uscito fuori. Va da sè che il british non serve adesso, quindi preparatevi carta e penna e scrivetevi questa ricetta che per una pausa caffè è l'ideale.
Ingredienti i muffin:
150 g di Farina 00;
3 uova;
150 g di zucchero;
50 g di cacao amaro;
100 ml di olio di semi;
100 ml di latte;
1 bustina di lievito per dolci;
aroma alla vaniglia. (CON QUESTO IMPASTO VERRANNO FUORI CIRCA 15)
Ingredienti per la crema di ricotta:
500 g di ricotta fresca (scolatela la notte prima)
200 ml di panna montata;
100 g di zucchero a velo;
30 g di  panna liquida;
3 fogli di gelatina
Per Decorare:
Scaglie di pistacchio 
Nella planetaria montate zucchero, le uova e l'aroma, fin quando il composto non vi risulterà denso e spumoso, abbassiamo la velocità della frusta,  aggiungiamo a filo l'olio e poi il latte ( sempre a filo) a questo punto aggiungiamo il cacao, e per finire farina e lievito mescolati precedentemente.
Prepariamo lo stampo dei muffin con i pirottini riempiamoli per circa 3/4 della loro profondità, ed inforniamo a 180° a forno già caldo per circa 25 minuti fin quando con la prova stecchino l'impasto risulterà asciutto.
A questo tiriamo fuori i muffin e lasciamoli raffreddare
 Nella planetaria montiamo la ricotta con lo zucchero a velo, lasciamo riposare in frigo per circa 30 minuti, sciogliamo la gelatina nei 30 g di panna liquida, ed incorporiamola alla ricotta, aggiungiamo un cucchiaio per volta di panna montata. Lasciamo rassodare il tutto in frigo per almeno 1 ora.
Muniamoci di un sac a poche e decoriamo i nostri cupcakes.

Buona merenda :-)